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L’anima e il lupo (canto a due voci)

Ferocia. La sento fluire nel sangue, arriva come nutrimento dalle radici profonde della terra. Molti potrebbero scambiarla per crudeltà ma è solo la forza che irrompe nei momenti di necessità, quando bisogna mutare in metallo la propria corazza, cavalieri senza spada. Occorre solo trattarla con saggezza. Del resto l’intenzione deve essere spietatamente inflessibile perché possa perseguire il suo cammino. Ferocia, sei la benvenuta.

Catturo l’aria con il naso. Serve alla mia caccia seguire le tracce. Io solo so cosa cerco ancora seguendo il sapore dei ricordi, delle avventure che immagino, del mio desiderio nascosto. Per voi sono solo un predatore, voi, uomini dalla pelle fredda, dal cuore contaminato. Descrivete nelle poesie la luna ma lei risponde al mio richiamo e non conosce la vostra lingua. Concedimi, vento, di essere sempre sulla scia di ciò che amo.

Sono nel tepore della mia tana, adesso. Mi sento al sicuro e ritrovo l’equilibrio delle mie emozioni. Quale vento violento ha scatenato i miei sensi, oggi? Avrei potuto combattere, portando allo stremo le parole e dividere per sempre le nostre strade ma sono in grado di lasciar andare quando non c’è più spazio per la mia libertà. Ho imparato a camminare sola. Fare a meno delle carezze o di uno sguardo è costato una scheggia del mio cuore ma, da alchimista della meraviglia, ho saputo creare parti nuove e sprigionare la luce dalla mia caverna. E la gentilezza è venuta a trovarmi, a destare il mio canto nuovo. Mi lascio andare, a volte, verso le rive dell’ira ma non raggiungo mai la sponda e nuoto libera, di nuovo verso casa.

Sono corso verso la mia famiglia, sentivo che qualcosa stava accadendo, che dovevo essere lì a proteggerla. Forse è stato quel rumore così sordo, il ricordo di un fucile. No, non sta accadendo niente e tutto è tranquillo. Vedo i miei piccoli che si rincorrono e il branco in attesa del mio ritorno. La fame, il freddo e la paura potrebbero essere i condimenti di una vita lasciata senza una guida ma io posseggo l’istinto che tu mi hai donato, spirito della creazione. E anche a stomaco vuoto o nei giorni di pioggia intensa so trovare la strada.
Fuori c’è il sole. Esco, voglio sentire il suolo irregolare sotto i miei piedi. Sento il bisogno di pregare e non sarà la statua di una chiesa a raccogliere le mie parole. Le farò salire direttamente a te, spirito creatore, lanciandole in tutte le direzioni, perché tu sei qui e giù e lassù. E qui dentro, nel mio sorriso, nei gesti delle mie mani. Posso regalarle, come boccioli di fiori gettati alle persone sdraiate sul prato, tirate fuori dal mio cesto per rallegrare il giorno . E possono girare in volo come un piccolo stormo di uccelli e posarsi od essere scacciate. Non perderanno il suono lieto con cui sono state accordate. La compagna della mia ferocia è la fede e insieme disegnano il mio contorno e mi stringono i lacci delle scarpe perché io non cada.

Sembra primavera, un tepore dolce mi arriva fino agli occhi. Mi sembra di vedere una distesa d’acqua, è il riverbero della tua luce. L’hai mandata ieri e oggi è qui di nuovo. L’ho sognata stanotte e tu non mi hai tradito. Ripongo in te la speranza dei miei giorni, la sicurezza dei miei piedi e la gioia di veder crescere i miei eredi. Porto dentro di me la sensazione della terra e il suo respiro e non cambierei i miei passi con quelli del viandante che calpesta le foglie senza sentirne il profumo. Accetto il cielo come tetto se posso guardare le stelle.

Mi preparo a dormire, apro la porta ai sogni, che diventino visioni, che mi accompagnino fino al mattino. Non ho paura del buio, posso dire ai miei occhi cosa cercare nel viaggio. Accucciata nel mio letto, stringo tra le dita un piccolo sasso. Affido la mia anima agli angeli della notte. Vedo due fiamme apparire sotto le palpebre già abbassate. Il mento verso il cielo, un canto per la luna. Le parole sono tornate, portando i propri doni. Domani… domani… sarò di nuovo viva…

La mia voce si è sparsa tutto intorno e in alto. Un’eco lontana ha accompagnato il mio canto. Eri tu che mi tenevi compagnia? Mi stringo per darmi più calore, lascio le note che ancora sono in giro portarmi verso il sonno. Domani… domani… sarà un altro bel giorno.

Anima mia che canti
Anima mia che canti
Anima mia che mi accompagni
Anima mia che mi accompagni
Insieme percorriamo il mondo
Insieme  percorriamo il mondo
Non sarò mai sola
Non sarò mai solo
Ma sempre libera nell’universo
Ma sempre  libero nell’universo
Grazie
Ahuuuuuuuuuuuuuu

  


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