Distrazione
La luna rimase impigliata in una conversazione con le stelle, mentre si apprestava a sorgere. Non sapendo se crescere o decrescere, la marea rimase in attesa, il mare si fermò. Smarriti i pesci del mare smisero di nuotare. Colto da quello strano silenzio anche il vento si acquietò, tutto il mondo rimase sospeso in apnea. Poi una risata, l’aria vibrò fino a terra. La luna riprese il suo percorso, posizionandosi nel punto di arrivo, con un leggero ritardo. Uomini, pesci, piante, tutti liberarono il fiato all’unisono. La luna, ancora distratta, guardandosi intorno stupita pensò: “Che vento stasera!”. IL TEMPO VOLA
Le rondini passano e ripassano veloci. Non riesco a catturarle in una foto. Nell’attimo in cui scatto rimane solo il prato nell’obiettivo. Primavere si rincorrono, così rapide che mi ritrovano qui, allo stesso posto. Non riesco a fermare il tempo, che mi sorprende con un segno in più sul viso. Stagioni tornano e ritornano, spargendo i miei ricordi, come foglie portate dal vento. Le rondini ritorneranno spazzando l’ aria avanti e indietro. Sollevando immagini di me impresse in un pensiero che non ha più sostanza. Le une e le altre si disperderanno, sparendo lentamente nella luce che sbiadisce. |
LA BOCCA DI MIA MADRE
La bocca di mia madre è un’ala di farfalla. Ha mille riflessi e i suoi pensieri volano con lei, liberi nell’aria. Il padrone del paese di mia madre è senza colore e vuole che il mondo somigli a lui. Per questo ha imprigionato l’ala in una scatola. L’ha dipinta di bianco, poi grigio, poi nero. Ma lei non ha dimenticato come si vola e ne ha conservato il ricordo. Dopo molto tempo l’ala di farfalla è finalmente uscita dalla sua prigione. È la bocca di mia madre, che mi sorride e mi dà un bacio. |
IL MARE È GHIACCIATO
Il mare è ghiacciato. Scintilla sotto di me. Come un desiderio mai realizzato, freddo nel ricordo. Lascio che i pensieri scivolino sulla superficie, alzando piccole gocce al loro passaggio. La luce le cattura in impercettibili lampi di colore. Mi sembra di veder passare qualcosa, un pesce…? No, è un sogno, quello che da bambino mi accompagnava nelle notti. Ed eccone un altro e ancora, l’acqua si increspa sotto la crosta. Il sole si alza, si muovono le onde, irrompono nel mondo. Sono le mie visioni che vengono a trovarmi. Come un pescatore paziente tendo la mia rete e aspetto… Equilibrio
drabble inserito nell'antologia L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA PRECARIETA' L’uomo sembra camminare sul vuoto, il filo invisibile sotto i piedi lo fa apparire uno strano angelo, stagliato sul cielo. La gente nella piazza lo osserva col fiato sospeso. Mi ricorda quando da bambina sognavo di essere una funambola. La corda tesa, il passo sicuro. Mi vedo lassù anche adesso che percorro rotte di uccelli, tremo un poco ma vado avanti lo stesso. Il pubblico ora tende la rete con i propri pensieri, accompagnando la discesa del giocoliere dell’aria. Passando sulla mia fune lo incrocio, i nostri sguardi si incontrano. Lui scende, io volo. E se cado… |